Il PNRR e il patrimonio culturale di Roma. L'Antiquarium del Celio

Conferenza nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale.
Il mestiere dell’architetto per il restauro. Con Federico Gigli, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Un pezzo di giungla a Roma, a neppure cento metri dal Colosseo? Si!
Per gli ultimi ottant’anni e fino a pochi mesi fa, quando è stato effettuato in due riprese un intervento di liberazione dalla vegetazione infestante riportandone alla luce ciò che ne resta, una fitta boscaglia ha celato l’Antiquarium Comunale o, meglio, quello che ne resta.
Ma cosa era l’Antiquarium Comunale?
Iniziato alla fine dell’800 e poi ampliato - e compiuto nelle forme attuali - negli anni ’20 del secolo scorso, ospitava i reperti archeologici rinvenuti negli scavi effettuati a Roma e nel territorio circostante a partire dal 1870.
Perché un edificio tanto significativo, ubicato in una posizione strategica anche dal punto di vista urbanistico, è stato, di fatto, dimenticato dalla vita della città negli ultimi ottanta anni?
Dal punto di vista del contesto urbano, ci troviamo infatti in posizione baricentrica tra il complesso archeologico del Palatino, il Colosseo, il complesso adiacente del Claudium, il Circo Massimo e l’avvio della cosiddetta Passeggiata Archeologica col viale delle Terme di Caracalla.
Difficile immaginare un luogo più adatto per l’ubicazione di una struttura museale archeologica, concepita -fin dalla fine dell’800 - all’interno di un più vasto sistema di giardini (denominato addirittura “orto botanico” per enfatizzarne il ruolo di sistema vegetazionale connettivo e qualificante, anche se non ospitò mai specie vegetali rare o esotiche) che doveva fungere da elemento di raccordo tra i vari monumenti adiacenti e qualificare la porzione di città che si estendeva dall’Aventino e San Saba, a sud-ovest, alle zone del Celio e del Colle Oppio, verso nord-est.
Eppure pochissimi anni dopo il suo completamento (avvenuto nel 1929), la realizzazione della nuova linea metropolitana Termini-Ostiense innescò un processo di dissesto statico talmente consistente da segnarne inesorabilmente il destino. In conseguenza dei danni provocati dallo scavo delle gallerie furono immediatamente previsti lavori di consolidamento, mai conclusi in parte per l’inizio del conflitto bellico, in parte per la proposta di uno spazio alternativo più ampio da realizzare presso le Mura Ardeatine.
Dopodiché l’abbandono, fino agli anni ‘90 del XX secolo in cui prese luce un primo progetto di recupero poi non realizzato.
Questa conferenza ripercorrerà la storia dell’edificio: l’origine, la nascita, il declino (rapidissimo e inglorioso), l’oblio durato quasi un secolo e il progetto di recupero, di cui è appena iniziata la fase di realizzazione grazie ai finanziamenti PNRR.
Informazioni
Martedì 29 aprile 2025
ore 16.30
La partecipazione alla conferenza in presenza è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.
È consigliata comunque la prenotazione allo 060608, entro le ore 19.00 del giorno antecedente la conferenza. In caso di disponibilità le persone possono aggiungersi anche il giorno stesso sul posto.
I prenotati sono invitati a presentarsi entro le ore 16.15. Non è garantito l’accesso alla conferenza a coloro che arriveranno dopo le 16.30.
L’ingresso è gratuito ed è possibile solo dopo aver ricevuto da parte dell’accoglienza un bollino identificativo.
Si specifica che l’ingresso è gratuito solo nell’area prevista per la conferenza. Le mostre allestite nel museo potranno essere visitate previa esibizione del biglietto di ingresso secondo tariffazione vigente. Per i possessori della MIC card è possibile acquistare un biglietto ridotto “solo Mostra”.
Tel 060608 attivo tutti i giorni 9.00-19.00
Massimo 60 partecipanti
Modalità di annullamento per i prenotati
In caso di impossibilità a partecipare all’attività prenotata, è necessario comunicare la disdetta tramite email al seguente indirizzo: disdetta.visite@060608.it (dal lun.al giov. ore 8.30 – 17.00/ ven. ore 8.30 – 13.30). In alternativa, è necessario chiamare il Contact Center 060608 (attivo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00)
Organizzazione: Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura