Cesare Zavattini inedito
Barbero L.M; Mastinu G.; Pola F.
Il nucleo di duecento opere inedite, esposto per la prima volta nella sua completezza a Roma, è costituito da dipinti su carta di piccole dimensioni realizzati negli anni Quaranta, ritrovati dopo decenni presso l'Archivio del Cavallino.
Il catalogo di mostra si lega alla relazione di Zavattini con il collezionista e gallerista Cardazzo, il cui salotto veneziano costituiva all'epoca una sorta di cenacolo intellettuale frequentato dai principali letterati e artisti italiani d'avanguardia, tra cui appunto Zavattini.
Nel 1943 in occasione della prima edizione del Premio Cavallino, l'artista è tra gli ideatori della mostra Gioco del Paradiso dove sono presenti disegni e dipinti di letterati italiani, tra cui Dino Buzzati, Antonio Delfini, Eugenio Montale, Leonardo Sinisgalli. Zavattini conseguirà il primo premio, stipulando così con Cardazzo un vero e proprio contratto.
Dal catalogo emerge la trasversalità del personaggio Zavattini che, per vocazione ed indole, spazia tra cinema, letteratura, giornalismo, pittura, e soprattutto narrazione. Questo insolito "Zavattini a colori" è sicuramente meno noto di quello "in bianco e nero" dei suoi film, ma altrettanto ricco di immaginazione e capace di raccontare storie e personaggi e di sorprenderci ancora.